Un tassista spagnolo fa salire un turista italiano, inizia così l’imbroglio. Questo è il travestimento scelto dagli ispettori della OCU (l’organizzazione dei consumatori) per esaminare i tassisti di 13 città spagnole. I risultati sono stati pessimi sia per i clienti che per i tassisti: di 193 corse effettuate, solo 3 sono risultate perfette. Le infrazioni sono la regola, ben 2,7 irregolarità riscontrate in media in ogni corsa. Infrazioni di ogni genere. Ad esempio, un autista sevigliano si “concesse” una mancia di nove euro per una corsa verso l’aeroporto. Nell’11% delle corse dei presunti clienti italiani, il percorso venne allungato, soprattutto a Siviglia, a Bilbao e a Madrid. Questa è un’infrazione grave, mentre lieve è considerto il fatto che le tariffe non siano visibili dal passeggero, un dato riscontrato nel 24% dei casi.
“Abbiamo scelto di travestire gli investigatori da italiani perché nella maggior parte dei casi, i reclami sul comportamento dei tassisiti sono da parte di turisti”, ha spiegato il portavoce della OCU, Ileana Izverniceanu. La stessa associazioni sottolinea però che non si tratta di uno studio statistico, ma piuttosto di una diagnosi dei peggiori mali.
“Siamo indignati”, replica il presidente dell’Unione Nazionale del Taxi (Unión Nacional del taxi), José Luis Funes, che annuncia misure legali contro la grave ingiuria subita, sostenendo che quelli della OCU sono dei “sensazionalisti che cercano soltanto di farsi pubblicità”.
La OCU ha scoperto che i taxi hanno aumentato abbastanza il costo della vita, essendo un 58% più cari rispetto al 2001, anno in cui si valutò per l’ultima volta questo servizio.
Se non volete essere presi in giro (come spesso capita agli italiani), ecco le raccomandazioni della OCU: assicurarsi che si veda il tassametro, prestare attenzione ai supplementi sul tariffario, conoscere il percorso che si vuole compiere e chiedere una ricevuta se si intende presentare un reclamo. E occhio alla fattura, deve avere tutti i dati, incluso il numero di licenza dell’autista.